28 giugno 2007

cosecheaccadono...

...e cosechenonaccadono.
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Ogni singolo giorno è in qualche modo è straordinario.
Anche quando è un giorno di merda.
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Certe volte aprendo gli occhi al mattino (ammessoenonconcesso che li si sia chiusi alla sera), si affronta la giornata con uno stato d'animo "prevenuto", preconfezionato: che bello oggi consegno il mio progetto, oddio che palle la riunione, mi sento di buon umore, oggi vorrei morire. Prima ancora di scendere dal letto.
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Dare per scontato quello che accadrà (o peggio ancora qualcuno ) è un grandissimo errore.
Non voglio sembrare Forrest Gump, perchè corro molto di meno e ho gli occhi molto meno belli ma...la vità è una scatola di cioccolatini. Concetto banale, forse da Bacio Perugina...ma vero.
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Ieri pomeriggio, all'improvviso, per caso, mi sono accorto che da qualche giorno c'è qualcosa di diverso. Dentro. Non me ne ero accorto prima.
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Guardando quello che ho fatto in questi giorni e lo stato d'animo con cui li ho vissuti, ho realizzato che non sentivo più quel senso di rabbia che mi accompagnava da tempo. Tanto tempo.
Non penso che sia sparito. Ma ora non c'è. Questo basta.
Per sentire veramente come stiamo, forse sarebbe meglio smettere di pensare a come stiamo! Vivere con quello che c'è, accettando i propri stati d'animo così come sono. Né giusti, né sbagliati.
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L'istintivo sorridere e scherzare con gli amici o con gli estranei, ben diverso dal fare il Joker per ostentare un buon umore che non si ha dentro, il non pensare più a ed al quello che si è perso al passato, avendo la testa impegnata in altro, solo in quello che ti piace veramente, guardando oltre....sono tutte cosecheaccadono. Da sole.
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Non sentire più o sentire molto meno la voce di chi ti vuole piccolo, di chi non ti vede come realmente sei, ti permette di essere quello che sei!
Nel bene, nel male. Te stesso.
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Seduto su un muretto, penna e quaderno in mano, a scrivere la vita con il sorriso sulle labbra. Ed ogni tanto qualcuno che si viene a sedere vicino e chiede "Che scrivi? Poesie?". No, scrivo la mia vita. Ho appena iniziato il secondo capitolo.

27 giugno 2007

Musica nuda

L'arte più alta e le emozioni più intime camminano mano nella mano con l'essenzialità.

Musica letteralmente nuda quella di Petra e Ferruccio.


Stasera ho voglia di qualcosa di semplice, di essenziale.


Arrivato a Villa Ada, cercherò una buona panchina da cui osservare due amici che giocano con la musica e, visto il caldofottuto, magari ci passerò anche la notte!



Dedicata a chi non ha potuto esserci...
(i.e. un mio amico che aveva un corso a cui non poteva mancare)



Over the rainbow...

Il foulard rosso

Ieri è stato un bel giorno, forse un pò strano.
Camminavo in giro per la città, schiava di un caldofottuto che nemmeno i condizionatori riuscivano a domare.

Durante il mio cammino ho trovato un albergo che aveva un'isegna con una trottola ed ho deciso di fermarmi.

Con il mio quaderno in mano sono entrato e con aria soddisfatta mi sono diretto nel suo enorme salone, dove ho passeggiato, preso un caffè, osservato tante persone ed incrociato decine e decine di sguardi.

Uno fra tutti mi ha colpito.Tanto.
Non ho idea del perchè ma era allegro, accogliente, accompagnato da un sorriso dolcissimo ed un foulard rosso. Faceva venire voglia di capire chi lo portava con sè.

Tanti sguardi si incrociano, pochi si ricordano. E quando li ricordi è perchè portano con loro qualcosa di speciale.

Dopo averlo osservato (forse cercato) per tutto il giorno, fermandomi ogni tanto a scrivere, a parlare con chi capitava (spesso nomadi non molto diversi da me) ho deciso che dovevo fare in modo da incrociarlo di nuovo. Ma non era quello il momento. Il momento giusto verrà. Spero presto. Ma quando vivi per strada, impari che avere fretta non ti permette di assaporare fino in fondo il vero gusto delle cose. Ciò che conta è il viaggio, non la destinazione (ndr).

Mi sono rivolto verso la scalitata che porta all'uscita e con il sorriso sulle labbra mi sono lasciato alle spalle il salone.

Contento ed emozionato come un bambino che torna da scuola, me ne sono andato a casa pensando che la vita, a volte inaspettatamente e senza motivo, per puro caso, può regalarti tante cose. A volte anche soltanto incrociare uno sguardo diverso dagli altri.
Well...it's Done!

26 giugno 2007

Una luce nel buio


Dov'è la metafora?
Era buio.
Mentre camminavo per un sentiero, sono inciampato su un gradino che non potevo vedere. Per poco non cadevo. Ma per fortuna, ogni tanto nel buio, c'è una luce che ti aiuta. Che ti permette di evitare gli ostacoli e di cadere.
La metafora è che una luce nel buio è una buona cosa.

I patti, sù patti

Avant'ieri parrannu cu n'amica mia, ci promisi cà ci facivu un post in palermitano.
E como si rice 'nnì nu avutri in Palemmo, i patti su patti.

Sunnu ru iorna ca staiu pinsannu zocco scriviri e un pozzu nascunniri cà 'a cunfusione assai è...successero 'na poco di cose e cinni sunnu 'nnavutru tantu ch'annu a succiriri.
Ma stasira a cosa chiù 'mpurtanti è cà mò frate s'accatò 'na casa. A sò casa.


Mò frate unn'ave u stissu sangu mio. Iè mò frate picchì semu lazzu e strummula 'ri quannu semu nichi...avìevamu reci anni quannu nnì canuscimmu. Capace chiù picca.

Stasira mi telefonò c'avia statu nnù Nutaro pì firmari. E firmò.
Sugnu cuose importanti viero chiste. Momenti rà vita cà t'annu a fari pinsari.

Semu fatti grannuzzi. Avant'ieri eravamu picciriddi.... minchia vent'anni passaru.
Allora mio Compà ti fazzu stù post, pì diriti cà frati iamo stato e frati saremo sempre. Auguri Danuzzo.

Ruman'a ssira iemo a festeggiare!

23 giugno 2007

Oggi sono depresso e nervoso...
...quindi vado a fare shopping...



...poi vado al supermercato...




....poi torno a casa e faccio un bel pisolino!


Buon week end a tutti...anche a chi non è felice!

(fanculo)outing

Premessa
Trovo che parlare di vicende personali, personalissime, in questo luogo sia blandamente patologico ma credo in questo caso necessario.
Quello che scriverò ha solo un fine, il solito: mostrare quello che è, come è, dando a chi legge la possibilità di riflettere...o di andare altrove.
Non voglio peccare di stile e cercherò di non farlo ma trovo doveroso togliere d'imbarazzo chi in qualche modo è indirettamente coinvolto.

Stanotte volevo dormire, ne avevo bisogno dopo una settimana di merda...ma qualcuno non era d'accordo: ha scatenato la sua invettiva su me, questo blog, su come mi sia insinuato in alcuni dei nei vostri pensieri digitali, nei vostri racconti quotidiani, col solo ed unico fine di ferirla e di emularla.
Incapace di ricavarmi un mio spazio, mi sono intrufolato nel suo. Un ladro, un millantatore, un poveraccio incapace di scrivere il secondo capitolo (ndr) con le sue sole forze...sbirciando dal banco vicino, per cercare di copiare qualcosa!

Io e un'altra blogger, meritatamente celebre, siamo stati insieme per tanti anni.
Una storia estremamente importante ma drammaticamente sbagliata, travagliata. Tanto amore, tanto, purtroppo malato da entrambe le parti. Tanti progetti, tante promesse, tante belle cose ci hanno unito.
Ma tutto questo è qualcosa che riguarda il passato, un passato che è cronologicamente prossimo ma emotivamente remoto.
Ho visto nascere la sua creatura, dando anche il mio aiuto, quando è servito, in quello che sapevo fare...faccende meramente tecniche, informatiche...nulla più.
Ero convinto, come ancora oggi sono, che sia qualcosa di molto bello, ben fatto e che non possa che essere apprezzato: i numeri parlano da soli. Tanta gente ha solo da imparare come si possa viaggiare nel sapore entrando in quel luogo: una maestra. E lo dico per esperienza vissuta.

Qualcosa comunque di molto diverso da quello che faccio qui.

Non ho grandi mezzi per fare belle foto, non ho mai un cazzo in frigorifero (figuriamoci se potrei mettermi a fare ricette), non ho voglia di condividere con voi quello che ho mangiato o preparato per qualcuno, perchè è già un miracolo quando gli zingari mangiano.
Voglio solo mettere sul piatto, ammettendoli implicitamente a me stesso, pensieri, immagini e suggestioni di chi - come ho scritto mercoledì - ha un foglio bianco davanti e deve avere ben chiaro cosa scriverci sopra prima che la penna cominci a danzare sulla carta. Nulla di più.
Il (fanculopensiero) è un modo per mettermi davanti agli occhi quello che normalmente è e rimane solo a ronzare nella mia testa vuota. Giorno e notte.
Vuole esserci prima di tutto per me, non per chi legge.

Una persona, tra quelle che in questi giorni hanno frequentato questo luogo confuso e primordiale, apprezza da tempo l'operato della bravissima blogger oggetto del (fanculo)outing. Qualcuno in questi giorni non ha evidentemente gradito, volendo anche lei voltare pagina, che la sua affezionata frequentatrice potesse avere una qualsiasi forma di legame, seppur anche solo intellettuale, con chi vi scrive dal marciapiede della vita. Non copiando ed incollando pensieri di altri.
A poco servirebbe.
I toni stanotte, fino alle prime ore della mattina, sono stati troppo accesi e tristi. Questo è male.
Il condividere pensieri ed opinioni non deve generare male, quindi c'è qualcosa di sbagliato.

Scrivere queste cose mi provoca un vago senso di nausea. Bassezze di vita vissuta che non dovrebbero essere condivise qui, ma vogliono essere un modo per togliere d'imbarazzo chi può trovarsi coinvolto in conflitti tristi, bui, privi di sentimento e di rispetto, di persone che hanno tanta strada da fare, tanti sentimenti da ritrovare, tanti sogni da ricostruire.

Ma con la rabbia non si va lontano...

Io qui faccio la mia strada, che è mia. La stessa strada dove vive Maskim, dove dentro di me vivo io. Non voglio screditare, sottrarre consensi o rubare amici a chi fa altrettanto, in altra maniera.
Nessuno potrà mai censurare qualsiasi nostro bisogno di espressione, pensiero più intimo, libertà intellettuale, nemmeno colei che per vivere una nuova vita ha dovuto prendersela con qualcuno, uni di quelli con cui se la prendono tutti: gli zingari.

Tra le persone venute a trovare lo scrittore di strada ce n'è una, dalle grandi capacità, alla quale i recenti fatti della sua vita mi hanno fatto sentire affine, alla quale ho scritto d'istinto e senza secondi fini.
Il mio era solo il sorriso di uno sconosciuto di cui si incrocia lo sguardo "per strada".
Sicuramente sarà già consapevole che mi rivolgo a lei. E capirà quindi perchè non scriverò più comments, seppur considerando le tue scritte sul muro sempre bene accette, continuando in ogni caso a visitare un luogo che trovo accogliente e stimolante.

Che ognuno di noi nella vita possa fare i propri percorsi, scrivere i suoi capitoli e vivere il suo presente. Per me tutto questo ha ancora più senso se condiviso, senza maschere e forme, con chi incroci nel tuo cammino.

Continuerò a farlo, sebbene l'esistenza di questo luogo ha dimostrato a qualcuno quanto possa essere immaturo e coglione uno scrittore di strada, che fa quello che in questo momento vorrebbe fare veramente e scrive sul suo quaderno bagnato quello che pensa, senza voler impedire in alcun modo che altri creino bellezza, condivisione, stima reciproca.

...questo era un luogo nato anche per mettere dei messaggi in una bottiglia, che forse la corrente avrebbe portato dove hai lasciato il cuore...

Non me ne avere cara amica: per tutti noi è una fatica. Sorrido, mi alzo e mi sposto altrove.

22 giugno 2007

Non ho resistito...

Visto che oggi ero in sciopero e che ho avuto molto più tempo per me, mi sono messo a girare tra i pensieri e le parole dei più esperti colleghi blogger, scoprendo grazie a pOpale prima e subito dopo a max e Liuk, dell'esistenza di un meme musicale, alle cui domande non ho saputo resistere.
Nessuno me ne voglia. Queste sono le mie risposte!

Il primo "disco" acquistato?
Quasi mi vergogno a dirlo ma è stato fondamentale quando alle medie si ballavano i lenti e quindi, emozionato e con le mani sudate, vivevi il primo contatto con una compagna di classe, che se ti diceva bene ti baciava anche....era The Final Countdown degli Europe, con il mitico singolo Carrie

L'ultimo disco ascoltato?
Ivan Segreto, AMPIA....ovviamente comprato in anteprima al concerto

Il disco che ha cambiato la tua vita?
Non credo sia il caso di starci troppo a pensare. Un disco che ho dentro come un suono “di sempre”: The Delicate Sound of Thunder, Pink FLoyd

La tua copertina preferita?
Veri ricordi di infanzia...Live After Death degli Iron Maiden....titolo che oggi assume un significato assolutamente nuovo ed ancor più “mio”

La miglior colonna sonora?
La leggenda del pianista sull’oceano, Per un pugno di dollari, C’era una volta in America. In ogni caso Morricone....uno dei geni creativi del nostro secolo.

Il peggior cantante di tutti i tempi?
Marylin Manson...ammesso e non concesso che canti...

La peggior cantante di tutti i tempi?
Milva o una qualunque delle Spice Girls

Il peggior gruppo di tutti i tempi?
Le Spice Girls: i gruppi si fanno per passione, condivisione, amicizia non in base ad una ricerca di marketing!

Il miglior cantante di sempre?
Freddie Mercury, per me non c’è dubbio

La miglior cantante di sempre?
Su due piedi dico Madeleine Peiroux, ma non sono convinto...ci devo pensare ancora un po’

Miglior gruppo di sempre?
Sono combattuto tra Depeche Mode, Pink Floyd e Massive Attack. Voi dite ma che c’azzeccano l’uno con l’altro?! Niente e tutto, secondo me. C’è un filo comune...sono tutti inglesi?! No, non quello.

La canzone che vorresti fosse stata scritta per te?
Hey Man di Zucchero, Wish you were here dei Pink Floyd o Stairway to Heaven dei Led Zeppelin: sono le mie preferite in assoluto, da sempre

La canzone che ti fa venire in mente l'infanzia?
La sigla di Capitan Harlock. Avevo anche il 45 giri in plastica blu, non volgare vinile! Un pezzo che ad oggi ancora custodisco gelosamente insieme ad altri, come quello di Dolce Remì

La canzone che riassume la tua adolescenza?
With or without you, The Joshua Tree, U2

La canzone con cui vorresti addormentarti?
Lontano di Ludovico Einaudi....e mi ci addormento sul serio!

La canzone che vorresti per un tramonto?
L’unico tramonto che può essere “disturbato” da un suono diverso da quello del mare che carezza gli scogli è al Cafè del Mar: lascio a Josè la scelta

La canzone più brutta di tutti i tempi?
Finchè la barca va...un inno all’accidia!

La canzone che non vorresti sentire mai più?
Dentro i miei vuoti, Subsonica

La canzone che ti mette ottimismo?
In love with myself, David Guetta. La ascolto sempre quando esco dalla metro, alla volta dell’ufficio, ed avverto che mi manca quel “qualcosainpiù

La canzone che vorresti al tuo matrimonio?
The Look of Love cantata da Nick e Sara Jane Morris.
Sul primo ce la posso fare, la seconda la vedo dura!

La canzone che vorresti al tuo funerale?
Enjoy the silence....ovviamente dei Depeche e tutti che ballano al buio....ad occhi chiusi immaginandomi con una corona, un mantello d’ermellino, seduto su una sdraio di fronte alla scogliera

La canzone che descrive un momento della tua vita?
Il banchetto dell’Amore, Ivan Segreto...o Gabriel, Lamb

La canzone che più ti piace nella collezione dei tuoi genitori?
Sergio Endrigo, Per fare un albero…mitica!

La canzone che piace ai tuoi genitori nella tua collezione?
Innuendo dei Queen credo, anzi senza dubbio

La canzone che ti fa venire in mente la tua prima "cotta"?
Nothing Compares 2 U, nella coved di Sinead O’Connor...certi pianti che faceva! Ma poi c'erano momenti di grande tenerezza...i primi! Belli...

La canzone che ti fa venire in mente una tua "ex" amante?
Dentro i miei vuoti, Subsonica. Non una amante ma il più grande amore. Il più bello ed il più sbagliato.

La canzone che non conosceresti se non fosse per un amico?
Una delle mie preferite. Un regalo di uno dei miei due “fratellini”: Typical Situation, Dave Matthews

La canzone che ti fa pensare al sesso?
Karmacoma o Angel, Massive Attack....comunque Massive!

La canzone che ti fa pensare alla solitudine?
Non pensando alla solitudine con una connotazione necessariamente negativa direi...Emozioni, Lucio Battisti

La canzone più triste?
Sei come la mia moto, Jovanotti....che tristezza!

La canzone per quando sei incazzato?
Out of control, Chemical Bros.

La canzone con il miglior inizio?
Wish you where here, Pink Floyd. Le prime note ogni volta che prendo in mano la chitarra...

La canzone con il miglior finale?
Sweet child o’ Mine, G’n’R....mi piace da morire da sempre!

la canzone da ascoltare con gli amici?
Quelle dei cartoni animati! Da Gigi la trottola a Hello Spank, da Jeeg Robot d’acciaio a Daitarn...et cetera

La canzone da cantare sotto la doccia?
Per favore non prendete per il culo: Con te partirò di Bocelli, la cantavo spesso un tempo!

La canzone che ti fa venir voglia di ballare?
Hey Boy, Hey Girl dei Chemical Bros.…saranno i miei ricordi ibizenchi...

La canzone col testo più originale?
Dalla parte di Spessotto, Vinicio Capossela

La canzone che è un'ottima cover?
Halleluja cantata da Elisa....anche se Jeff...

SU cui fare l'amore?
Lontano, Ludovico Einaudi...assolutamente perfetta

La canzone più nostalgica?
Non sono sicuro ma direi...These are the days of our lives, Queen

La canzone col titolo più bello?
I shall not walk alone, Ben Harper

La canzone da sapere a memoria?
La preferita

La canzone su un vero amore?
Ti scatterò una foto, Tiziano Ferro....

La canzone storica per eccellenza?
Vitti ‘na crozza...o al massimo Ciuri, ciuri!

La canzone che ti è stata dedicata?
La Cura, Franco Battiato

La canzone per riflettere?
Songs from the Labyrith, tutto l’album

La canzone più inquetante?
Non riesco a pensarne una, anche se l'inno di Mameli mi mette una certa ansia....

La canzone che ascolteresti mentre sei nello spazio e si sgancia il cordone che ti lega alla navicella?
This is the End, Doors

La canzone che odiavi ma adesso ami?
Non ho mai odiato nessuna canzone

La canzone che più ti estranea dalla realtà?
Dante’s Prayer, Loreena McKennitt, senza dubbio.

La canzone da ascoltare mentre guidi?
Gare du Nord o Tosca (K&D)....tutto

La canzone che ti fa più paura al buio?
Nessuna canzone mi fa paura!

Il miglior duetto?
Nick e Sara Jane, The Look of love....per il momento

La canzone da dedicare a chi non la pensa come te musicalmente?
Vaffanculo, Marco Masini....scherzo, direi piuttosto...’Namose a fa du toast, cover dei Queen

Oggi sciopero!

Roma, 8:35. Fermata della ferrovia FR3.
Solite facce incazzate, quindi nulla di nuovo. Solito tabellone guasto che segnala invece di orari e destinazioni un bel trattino "-" nel vuoto cosmico di uno sfondo nero. Anche qui niente di nuovo.
Vocina. "fffttzz...il treno delle 8,45 - 8,55 - 9,10....sono stati soppressi causa sciopero. Ci scusiamo con la clientela, fffttzz".
Oddio come vado a lavoro? Come faccio? Non importa, certo non è colpa mia!
Certo se non mi fossi lasciato con la mia piccola (cfr. post precedente) sarei puntualmente giunto sulla mia scrivania pronto ad aprire Outlook, aggiornare qualche file, fare un po' di telefonate, fare un paio di pause caffè, farmi aprire un bel conto cetriolo dal mio capo (o chi per lui) ed attendere l'ora di tornare a casa.
Sarebbe andata così. Ma il nuovo amore, diverso, più maturo e più riflessivo...m'ha lasciato a piedi!
Dovrei arrabbiarmi? Provare ansia? Essere nervoso per questo? Beh, non lo sono.
Mentre ritornavo a casa, sostanzialmente impossibilitato ad andare a lavorare, pensavo lavitanonèfattasolodilavoro! e quindi oggi starò a casa. Bello. Mi mancava un bel pò.
Tempo per me. Non me ne regalo mai. Oggi questo regalo me l'ha fatto Trenitalia. Grazie a tutti gli amici delle ferrovie!

L'evoluzione della specie

Il principio: amore a prima vista

Tutte le storie hanno una fine...
...a volte ci si lascia bene, a volte male

Ma c'è sempre un nuovo amore che ti attende...
...diverso, più maturo, più riflessivo...
che palle però il mio nuovo amore!

21 giugno 2007

Felicità

C'è un'ape che se posa su un bottone de rosa: lo succhia e se ne va...
Tutto sommato, la felicità è una piccola cosa.

Trilussa.

20 giugno 2007

Tornato a casa da scuola...

Beh, il mio primo giorno di scuola è andato proprio bene. Non posso che dire così!
Ho imparato, sin da oggi, due lezioni molto importanti che nelle prossime lezioni verranno approfondite.
Volete sapere quali? Presto detto.

La prima è che ogni volta che ci accingiamo a scrivere il nuovo capitolo di un libro, ci troviamo di fronte ad un foglio bianco (o almeno un triste documento word, ancor più bianco). Per quante idee e suggestioni si possano avere, bisogna avere ben chiaro cosa vorremo scrivere in quel capitolo, quali parole usare e quale significato vogliamo che abbiano.
Se non avremo chiaro questo nella nostra testa e nel nostro cuore, sprecheremo solo un sacco di carta.


La seconda lezione, quella che mi ha stimolato di più, è che ogni cosa ha una sua spiegazione ma, detto così vuol dire poco. Il maestro, dopo averci chiesto qual'era il nostro stato d'animo nell'ultimo periodo: il mio era la rabbia, visto che ultimamente - come in passato - alcuni fatti ed alcune persone avevano provocato il crescere di questo "rumoredifondo".
Il maestro, mi ha spiegato che la rabbia non è altro che una risposta ad una domanda che spesso, quasi sempre, non conosciamo: la cosa più importante è quindi trovare la domanda...
Trovare la domanda non significa certo cancellare la rabbia. Quella è un'energia che esiste e, utile o distruttiva, continuerà a vivere.
Quindi ciò che conta è imparare a darle un senso e trasformarla in qualcosa che si esaurisca da sola, creando gesti, pensieri e comportamenti che ci facciano stare meglio di quando l'abbiamo incontrata.
Mica è facile però! Bisogna fare un sacco di compiti a casa con questo maestro...

Uscendo da scuola, con il grembiulino sbottonato, i pantaloni sporchi di fango ed un torsolo di mela nel panierino di Dragon Ball , mi sentivo meglio. Avevo qualcosa in più di ieri sera. Ero un pò più grande. E quindi ero un pò più "ometto".
Con le mie paure e con le mie aspettative, nella loro semplicità troppo spesso deluse, me ne vado a casa un pò più "ometto" ed impettito.
Forse sbaglio, forse sembrerò buffo a quelli che mi vedranno per strada...ma sono felice e fiero! Ora però vado a dormire, altrimenti domani la sveglia farà una brutta fine!
Notte amici, a presto!

Primo giorno di scuola!!

Grembiulino nuovo, fiocchetto e panierino con una mela rossa ben lucida: sono pronto.
Oggi è il mio primo giorno di scuola. Grandi emozioni, aspettative, paure.
Quando "la mamma" mi avrà riportato a casa vi racconterò com'è andata, se la maestra è simpatica e se ho trovato degli amichetti.
Fatemi un in bocca al lupo!

19 giugno 2007

Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati



Dove andiamo?
Non lo so, ma dobbiamo andare.

Sassoferrato, Fabriano, Osteria del Gatto, Narni...Orte......Roma?
Curva dopo curva, colori, profumi e pensieri. Forse speranze, forse ricordi.
E quindi dove andiamo? Dove ci pare...l'importante è che andiamo. L'importante è che ci siamo stati.
L'importante è non fermarsi di fronte alle distanze, alle curve della vita, senza correre. Godendosi ogni scorcio, ogni odore, la compagnia se c'è, il chiedere ad un passante la strada, invece di farsi spaccare le balle da Tomtom, recente strumento di privazione del contatto umano.
Ero di ritorno dal matrimonio di un caro amico, quando per un istante un brivido mi è salito lungo la schiena: e se non tornassi? Perchè dovunque vada, devo sempre tornare al punto di partenza? Mai comprato un one way ticket...
Per responsabilità? Doveri? Impegni? O solo paura?
Beh, che dire?! Per chi decisesse, forse per me...buon viaggio!

Breve canto per sussurro nevrotico

TRAMA: Un giovane curioso si sentì male
poichè travolto da troppe domande
senza alcuna risposta. Per aiutarlo,
gli cancellarono i pensieri.

Nel mezzo del piacere fu creato.
Nel mezzo della gioia fu a casa portato.
Allora aveva esultato: Grazie d'esser nato!
Ma tutti pensarono che piangeva.

Protetto dalle mura i suoi arti si allungarono,
il suo corpo si riempì di forze,
la sua mente si svuotò di certezze.
Nel giorno dei primi peli
ebbe il permesso di vagare
sulla piazza principale.
Allora vide il mondo,
vide il passato dal bronzo ridacchiare,
vide la vita! Riprodotta in cera,
nel minimo particolare.
Vide della gente imbalsamata, seduta
in attesa d'un caffè,
vide il cielo, sul quale gli spazzini scelti lucidavano quella scritta in oro
puro.
Poi vide un vecchio con l'occhiale nero
e un bastone bianco e gli venne da seguirlo.
Lo vide uscire fuori dalle mura
e volle uscire lui medesimo.
Vide il cartello: "E' rigorosamente vietato rimanere al di fuori delle mura al rintoccar della campana!".
E volle uscire ancor di più.
Allora uscì, e vide lo spazio.
E in mezzo allo spazio vide un fiome,
e sul fiume vide scorrere un'infinità di gondole, lente, come nuvole,
senza nessuno al timone.
E sulle gondole vide i corpi in un mucchio, piccoli,
altezza metà d'un uomo adulto, immobili,
con la luna negli occhi spalancati, rigidi,
resi cadaveri di sorpresa, profumanti,
truccati di pallido per l'occasione.
Guardò a lungo gli angeli che viaggiano,
le gondole che scorrevano,
silenziose come la neve,
e non potè capire niente.
Poi si fece buio e lui si mise intimorito,
e guardò il cielo quando s'immerge nella notte,
e pensò: Dov'è la fine? Per chi un così profondo pozzo dovevano scavare?
E si chiese se l'uomo infine risolva qualche cosa,
o siamo solamente qui
per l'equilibrio delle stelle.
I pensieri diventarono troppi
e continuarono ad avanzarne altri,
e tutti in forma di domande,
e nessuno in forma di risposte,
e aumentarono, si moltiplicarono,
e la sua mente volle espandersi,
e il suo cervello volle squarciarsi,
e il suo cranio non potè contenere.
Allora di colpo, come per magia,
tutte le aperture del suo corpo
si rimarginarono in fretta
e la pelle rinchiuse il corpo,
e non vi potè entrare più niente,
e non potè uscire niente.
E rimase chiuso dentro.
La campana intonò il coprifuoco
e il suono non potè penetrare.
E rimase chiuso fuori.
Ma il buio non gli calmò l'animo
e continuarono a riproporsi dubbi su dubbi,
e non risolse che:
Un'anatra tagliata a metà,
non corre mica a velocità doppia!
Sconvolto e spaventato volle rientrare,
si mise a bussare,
a graffiare sul portone con le unghie
come un gatto.
Tant'è vero che un guardiano
con un trapano in mano,
non riuscì a sopportare
e gli venne la pelle d'oca.
Grli gridò: Basta! Inutile graffiare!
La legge parla chiaro!
Chi non è integrato viene isolato!
Perchè non provi a pregare,
se il tuo corpo è condannato
il Signore può salvare
la tua anima almeno!
A quel punto se ne andò,
dalla fede rinforzato
disse solo: Fanculopensiero!
io mi affido a Dio.
disteso nel nulla, chiese a Dio
d'incontrare il diavolo,
per chiedergli una strega in prestito,
per poi fare con ella
un figlio mostro,
leggittimo erede
della sua mente malata.

Ed è così che lo trovarono,
i pescatori degli uomini,
e lo misero in gabbia
temendo qualche stramberia.
Ma lì subentrò un'infermiera divina
e gli fece assaggiare
la sua prima nocciolina.
Allora di colpo, come per magia,
spuntarono le orecchie la bocca e gli occhi,
e via via tutti gli altri buchi,
e il giovina si mostrò umano,
tutto d'un pezzo.
E fu dolce e buono come il pane,
docile a chiunque alzasse la voce,
proprio come un cane,
innamorato del proprio padrone.
Gli anni passarono,
i sacchi di noccionile si svuotarono,
sino ad una mattina di sole viola,
quando la divina gli annunciò:
Ancor oggi sarai libero!
Poi lo portò, dal severo professore:
Toglietegli in guinzaglio! Egli comandò.
A quel punto il giovine, finalmente confessò:
Professò, io di lei son pazzo!
Suvvìa, egli gli rispose,
tu sei pazzo già da te,
ma ciò non potrà gravare,
poichè lo stesso puoi andare,
dal più grande male sei guarito,
i tuoi pensieri abbiam cacciato!
Sei quindi libero,
ma se i tormenti dovessero tornare,
segui il mio consiglio,
prendi quattro noccioline
ogni dopo pasto.
Da quel giorno in poi,
il giovine fu felice
e non smise mai di cantare:
Adesso sono sano libero e umano
con il rosso attendo col verde cammino
So che per stare bene ci vuole poco niente
quattro noccioline sue rosaaa! E dueee! Giallineeeeee!


Maksim Cristan (2007) , (fanculopensiero) , Feltrinelli

18 giugno 2007

Il poeta sciacchitano


Posato sopra il tavolo della cucina,
c’è il cuore mio che aspetta di essere servito,
c’è tutto dal buon vino all’insalata,
ed io che nel frattempo faccio da intrattenitore…
qui al banchetto dell’amore.

A turno i commensali si aprono il petto,
e servono il cuore crudo come il pesce dei Cinesi,
tendono le mani giunte e aspettano che…
un Angelo custode che si veda…
si porti via il dolore…
qui al banchetto dell’amore.

Rito di chi crede in Santi e Spade,
e fuori è pioggia e come è pioggia è neve,
il freddo ha tramortito i corpi di chi…
ha voluto banchettare, è andato via il dolore,
qui al banchetto dell’amore...




Ivan Segreto e Paolo Fresu che danno vita ad emozioni pulsanti...
Nessun virtuosismo, nessun pezzo di bravura...benchè ne abbiano da vendere entrambi.
Solo la voglia di giocare a fare chiudere gli occhi e battere i piedi in levare.

17 giugno 2007

L'amore vince su tutto? Si.



La nostra è una generazione sfigata, senza veri ideali , con mille paure, senza sogni nel cassetto, con piaceri a rate ed una casa dell'IKEA: uguale per tutti.


É una generazione a progetto: quattro soldi, nessuna garanzia e a tempo determinato.


Ho la sensazione che questo valga in molti ambiti della nostra esistenza. Anche nei rapporti umani. Anche se in realtà niente è mai stato e può essere "per sempre", almeno prima ci si illudeva che potesse esserlo ed impegnandosi ci si conquistava qualcosa, si lasciava un segno. Nel mondo o nel cuore delle persone.


Ieri ho visto qualcosa che mi ha fatto toccare con mano che non mi devo arrendere, non ci dobbiamo arrendere: due ragazzi, poche garanzie ma un progetto comune, un sentimento grande, che decidono di passare tutta la vita insieme! Tutta? Forse no, ma almeno ci provano. Ci si impegnano, sacrificando un pò delle proprie "sicurezze" ed andando incontro al "vediamo come va a finire...". Commovente. Sul serio.

Non l'hanno proclamato e fatto perchè "andava fatto". All'improvviso anche se non tutte le carte erano "in regola", hanno deciso di affrontare insieme le difficoltà e l'incertezza che potranno venire, che sicuramente verranno.


Auguri V&M, con tutto il cuore.




15 giugno 2007

Accidia. Viverla, subirla, cancellarla.


Il vizio capitale per antonomasia al tramonto del medioevo, torna ad essere un male enorme, presente forse più che allora.

Molti lo vivono, pochi lo subiscono. Io sono stato tra i pochi e giuro che è devastante.

Ho voluto, dovuto, capire dove originasse l'accidia che ha reso la mia vita un inferno per anni. Mi sono messo a cercare, studiare, chiedere. Ed ho capito. Credo di aver capito molto...

Alcuni degli amici scienziati che cercano di districarsi dentro le nostre menti "contorte" sostengono che sia assimilabile ad una sorta di vacatio irae, ad una mancanza di impeto, passione, spinta vitale ed ha molti elementi comuni con l'anedonia, una sorta di appiattimento affettivo che è tipico di alcuni stati di tristezza e di malinconia. Cos'è l'anedonia?
L'aspetto che credo di aver subìto di più tra tutti: l'incapacità di provare piacere, anche nei momenti più normali e piacevoli come dormire, mangiare, fare sesso e relazionarsi con gli altri.

L'accidia in questo senso sarebbe quindi assimilabile ad una sorta di condizione affettiva a metà strada tra la noia ed il disgusto, una sorta di distimìa, cioè quello che vive chi è depresso per la maggior parte del giorno, si sente sempre triste, è iper-critico con sè stesso ed a volte si stente letteralmente disperato.
Mentre cercavo e studiavo ho avuto una serie infinita di deja-vu: credo di conoscere bene queste dinamiche.
Ma questa è un'altra storia.

Questo vizio è secondo me il male del nostro tempo.
Viviamo senza passione, senza impeto, sforzandoci come matti di mostrare tutti i giorni dei nuovi interessi, tanti impegni, grande dinamismo... ma sempre più attenti a non venire feriti, delusi od abbandonati.
Riempiamo, con mille stronzate, un contenitore che per molti si è svuotato lentamente. Tanto lentamente da non farcene accorgere: il cuore.

Non sono uno psichiatra, sono un impiegato.
Sono solo un "qualcuno" che per vivere bene deve capire, avere un motivo, una spiegazione, per tutto. Avevo bisogno di capire ed ho cercato di farlo. Non cerco di insegnare nulla, perchè forse non ho capito un cazzo... ma se avessi invece capito qualcosa?

Questa ricerca delle spiegazioni è talvolta tanto dolorosa, quanto vana. Sicuramente solitaria nel mio caso: nemmeno la persona più cara, mi ha tenuto per mano mentre navigavo nella tempesta dei dubbi, chiedendo delle risposte. Mi ha solo regalato un pò di sabbia, che io ancora stringo nel mio pugno.

Poi ho capito che la persona più cara ero io stesso, non c'era futuro nell'inseguire un fummo accidioso, sarei solo rimasto impantanato nel fango di un girone dell'inferno.

Io non voglio perdere la cosa per me più importante: vivere, dare tutto quello che ho e che sono, nel bene e nel male, parlare, urlare, odiare...amare. Sempre.

14 giugno 2007

Punto e a capo



Per iniziare qualunque cosa, bisogna premere Invio.

Da giorni, settimane, il mignolo della mia mano destra è poggiato lì sopra, indeciso, spaventato. Come me.
Spaventato da quello che ho perso, dal dover vivere una vita improvvisamente diversa, dall'aver preso coscienza di aver perso qualcosa. Perso.
Ma puoi perdere qualcosa che non hai? No.

Allora che senso ha restare alla stazione ad aspettare un treno che è andato, che è passato da anni!

Una decisione importante, presa col sostegno delle persone più care, quelle che ci sono state e ci saranno sempre, un pizzico di subilme folie e via!
Non bisogna per forza aspettare un treno. Vado a piedi, magari di corsa. Perchè no?
Avrò più tempo per gustarmi il viaggio e magari cogliere aspetti che altrimenti mi sfuggirebbero e che non voglio tralasciare più.

Come a volte accade nell'arco della vita, un angelo mi ha preso per mano per accompagnarmi in questo percorso.

Un giorno, all'improvviso, il guerriero scopre di lottare senza lo stesso entusiasmo di prima. Continua a fare ciò che faceva, ma sembra che ogni gesto abbia perduto il suo significato.
In quel momento, egli ha una sola scelta: continuare a praticare il Buon Combattimento.
Recita le sue preghiere per dovere, o per paura, o per qualsiasi altro motivo, ma non interrompe il suo cammino. Sa che l'angelo di Colui che lo ispira sta facendo un altro giro.
Il guerriero si mantiene concentrato sulla lotta, e persevera: anche quando tutto sembra inutile.
Dopo un po', l'angelo torna, e il semplice fruscio delle sue ali fa ritornare la gioia.
Un guerriero della luce condivide con gli altri tutto ciò che conosce del cammino.
Chi aiuta, viene sempre aiutato, e ha bisogno di insegnare ciò che ha appreso. Perciò egli si siede intorno al fuoco e racconta com'è andata la giornata di lotta. Un amico gli sussurra: "Perchè‚ parlare tanto apertamente della tua strategia? Non vedi che, comportandoti così, corri il rischio di dover dividere le conquiste con altri?" Il guerriero si limita a sorridere, e non risponde. Sa che, se giungerà alla fine del viaggio in un paradiso vuoto, la sua lotta non avrà avuto alcun valore. P. Coelho

Forse banale, forse coelhianamente melenso ma altamente descrittivo di quello che penso e del mio stato d'animo in questo momento.

Il vento che si è alzato non era di un treno in arrivo, erano le ali dell'Angelo che arrivava.

Bentornato amico mio.


Il poeta maledetto

Spesso la musica mi porta via come fa il mare. Sotto una volta di bruma o in un vasto etere metto vela verso la mia pallida stella.

Petto in avanti e polmoni gonfi come vela scalo la cresta dei flutti accavallati che la notte mi nasconde; sento vibrare in me tutte le passioni d'un vascello che dolora, il vento gagliardo, la tempesta e i suoi moti convulsi sull'immenso abisso mi cullano.

Altre volte, piatta bonaccia, grande specchio della mia disperazione!

13 giugno 2007

Treno passato o in arrivo?



É una domanda che ci si pone in certi momenti della vita. Momenti in cui, come Mery per sempre, non si è carne e non si è pesce. Momenti di stallo o di svolta.

Stallo o svolta?
Ancora non l'ho capito.

Si è appena conclusa una delle fasi di crescita più importanti in assoluto della mia vita (ma era vera crescita o solo quiete apparente?) e mi trovo in un momento in cui potrei essere tutto.
E forse non sono ancora niente.

Confusione, confusione, confusione...

Se Maksim mi leggesse forse saprebbe aiutarmi a capire dove andare.
É necessario mollare la macchina accesa ad un semaforo e scappare, per cercare la felicità?
É necessario lasciarsi alle spalle ciò che la vita generosa mi ha concesso di avere ancora per ritrovare l'energia interiore che ho sempre avuto e condiviso con chi era vicino?
É necessario andare nell'Africa nera e vedere un bambino che muore si stenti per sentirsi fortunati?
O forse è necessario semplicemente vivere ogni giorno come viene, sorridendo ad un passante, facendo solo quello che veramente ci piace, dicendo ai propri genitori o ad un amico quanto gli vogliamo bene, dicendo ad un collega che è una testa di cazzo...essendo noi stessi, pagandone il prezzo o ritirandone il premio?

E se fosse sufficiente lasciarsi alle spalle le cose che abbiamo vissuto, senza essere legati al passato, e vivere solo l'hic et nunc?
Forse basta dimenticare l'amore più grande finito in un pugno di sabbia, non pensare ai sogni più grandi diventati un quotidiano piatto e noioso, forse basta incontrare gente, uscire...forse...

Il treno è passato ma ne arriverà un altro, per forza di cose è così. Altrimenti il binario non avrebbe ragione di esistere. Ed il mondo, in qualche modo, è un binario. La vita stessa è un binario. Ciò che importa non è la destinazione ma il viaggio stesso. Colori, sapori, esperienze, incontri. Forse basta non avere premura di avere, forse basta essere come un pescatore seduto all'alba su uno scoglio: aspetta la gioia del pesce che abbocca, senza sapere che pesce sarà, guardando l'orizzonte...

É in arrivo al Binario 1 il prossimo treno, ferma in tutte le stazioni....

Devo prenderlo, non ce la faccio più a guardare l'orologio ed il tabellone spento!

Il vento si alza. Un rombo lontano si fa sempre più forte. Sta arrivando. Forse.
Buon viaggio.


8 giugno 2007

Dubbi e silenzi

Ci sono sensazioni che a volte proviamo, emozioni che talvolta cambiano, che non riusciamo a spiegarci, che non riusciamo a comunicare. Spesso perchè non abbiamo il tempo, la voglia, più spesso il coraggio di affrontarle, di capire cosa implichino, cosa significhino.
Questo è importante specie quando non riguardano un cielo azzurro, una vecchia foto, quello che un tempo era il nostro colore preferito o un luogo d'infanzia: è importante quando riguardano qualcuno.
Darci risposte, dare risposte, è secondo me il modo più alto in cui si possa perseguire il concetto di onestà verso sè stessi e verso il prossimo.
Essere veramente corretti significa non prendere in giro noi stessi e tutti quelli che con cui abbiamo a che fare.
Il silenzio ed il dubbio sono la peggior malattia del genere umano.

Un errore che spesso commettiamo è quello di tacere alcuni nostri pensieri per non "ferire" qualcuno. Così facendo però, quasi sempre, si finisce per fare peggio, per fare molto più male.
É un dato di fatto che nella vita andremo d'accordo al massimo con la metà delle persone che incontriamo lungo il nostro cammino, che vivremo in armonia solo con pochissimi nostri simili, ne ameremo veramente esclusivamente uno.
Per andare d'accordo, per vivere in armonia, per amare, credo sia fondamentale apparire per come si è veramente, dire quello che si pensa veramente, anche se non è piacevole.
Anche se può ferire.

Anche questo è uno degli aspetti che mi ha portato ad adottare il (fanculopensiero).
La mia voce qui non è necessariamente una voce di protesta, non vuole essere la voce di un ridicolo Guru. Vuole essere solo la voce di qualcuno che, in mezzo ad una folla chiassosa, sorda ed a volte inferocita, urla con tutta la voce che ha in gola per dire quello che pensa, quello che prova.

6 giugno 2007

Grazie Maksim...

Tutto nasce dalla storia di un uomo che senza un motivo preciso, in un momento qualunque, cambia completamente rotta. Da quell'istante, come impazzito, vive e vede in modo diverso e forse, per la prima volta, vive per sè stesso.

Non ricordo un istante in cui ho sentito in modo netto il cambiamento di rotta e non ho certo intenzione di fare lo scrittore di strada come Maksim, anche perchè non sono uno scrittore, sono altro.
Mi piace condividere quello che penso con chi ho davanti, cercando di superare le convenzioni comportamentali, le barriere psicologiche, le distanze fisiche e culturali, la paura di essere giudicato.

Non voglio diventare un Beppe Grillo dei poveri, non mi interessa dare voce a chi non ne ha: mi interessa dare voce a quei tanti pensieri, spesso confusi, che tante volte avrei voluto condividere con chi avevo davanti ma che una metropoli, un ufficio, un locale per l'aperitivo o peggio un amore non corrisposto non consentono di tirare fuori.
Parole, pensieri ed immagini come in un diario di viaggio, in un luogo a me sconosciuto.
Questo è il modo in cui penso di farlo.
Se non vi dispiace...


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Questo libro non parla di strada.
La strada solamente appare sullo sfondo. È ambientato in strada, ma non di più.
Questo libro non parla nemmeno di gente di strada. Parla di gente e basta. É stato scritto in strada, questo si...
Questo libro parla di Ricominciare. Ricominciare daccapo, cercando di capire.
O ancora meglio: non facendo nulla senza prima aver fatto lo sforzo effettivo per capire. Prima capire, poi fare. Beati coloro che nella vita non han fatto ancora niente. Le loro pene, quando una buona volta capiranno la propria strada, saranno minime.


Maksim Cristan