13 luglio 2007

Fermati un secondo

Capita a volte che qualcuno a cui tieni, con cui hai affrontato o affronti parte del tuo cammino, cominci a zoppicare, rallentare. A volte per stanchezza, a volte per dolore.

In quei momenti anche un fedele compagno di viaggio deve rallentare, cercare di essere un sostegno, una stampella. Ma non sempre è possibile, non sempre è giusto.

A volte lo zoppo deve riprendere il passo da solo, fermandosi a riprendere fiato o cercando di capire quale sia l'origine del fastidio.
Il buon compagno di viaggio in quel caso può limitarsi esclusivamente ad essere lì, continuando il proprio cammino, ed a tornare indietro per regalare un sorriso quando serve.

In questi giorni ho visto due persone per me molto care, molto importanti, cominciare a zoppicare.
Avrei voluto essere d'aiuto ma non potevo, non dovevo. Non era giusto esserlo.
Credo sia giusto che trovino in loro stesse l'energia, gli stimoli, la forza, di continuare un cammino che spero sia ancora molto lungo.
Ma che a volte sarà scosceso, a volte rischioso, a volte solitario.

Anche se a volte torni indietro per regalare un sorriso, senza averlo ricambiato, se tendi una mano e trovi il nulla, è comunque giusto farlo. In ogni caso.
Perchè se si è fatto un pezzo di strada insieme, si è condiviso qualcosa di importante che deve sempre restare vivo, vitale. Anche se diverso, anche se solo un ricordo.

E anche se a volte non riesci ad essere una stampella, è giusto tornare indietro per regalare un sorriso, magari un abbraccio. Perchè un tempo qualcuno era lì quando eri tu a zoppicare.
Restituire quanto si è ricevuto non è generosità, non è giustizia. É amore verso sè stessi e verso le proprie scelte.

13 commenti:

Angie ha detto...

Approvo su tutta la linea..
;-)

Thirthy ha detto...

Superare le proprie paure è l'unico rimedio per immergersi pienamente nel flusso della vita...ma a volte bisogna fermarsi. Tu non camminare troppo velocemente...

Daniele Butera ha detto...

Angie, sono contento che sia così.
Spero allora che faremo un pezzo di strada insieme prima o poi...

Tranquilla piccola Grace, non lo farò.
Oltretutto quando si cammina veloce, si perde il piacere del viaggio, i paesaggi, gli sguardi, gli incontri...
Ed io non voglio perderli più.
Lo sai.

Thirthy ha detto...

...e io che pensavo che rallentassi per aspettarmi...
(NMAPCUV)

bian ha detto...

madonna...

Daniele Butera ha detto...

...preferisco i duran duran

Angie ha detto...

Cavolo..piacere Duraniana da sempre..eh eh!
:-)

Daniele Butera ha detto...

...sebbene, dolce Angie, non credo che la "mia" Bian si riferisse alla pop star più celebre di tutti i tempi, ma piuttosto invocasse la Vergine Immacolata! :D

Angie ha detto...

beh..avevo afferrato la tua ironia zingaro...non ci voleva molto...
:-)

Daniele Butera ha detto...

ci tenevo a sottolinearla...capisciammè....

Thirthy ha detto...

cattivo!!!

Daniele Butera ha detto...

non l'ho cancellata io la tua scritta sul muro Grace! non l'hai mai lasciata!
...e poi, a dirla tutta, sei tu ad essere amica di Watere che cancella le scritte sui muri, non io...a me Watere non me chiama manco quando non mi ci viene ai convegni che faccio...'sgraziato!

Anonimo ha detto...

Zoo be zoo be zoo.....Mr Zì....
Grace

Condividi su Facebook
Questo libro non parla di strada.
La strada solamente appare sullo sfondo. È ambientato in strada, ma non di più.
Questo libro non parla nemmeno di gente di strada. Parla di gente e basta. É stato scritto in strada, questo si...
Questo libro parla di Ricominciare. Ricominciare daccapo, cercando di capire.
O ancora meglio: non facendo nulla senza prima aver fatto lo sforzo effettivo per capire. Prima capire, poi fare. Beati coloro che nella vita non han fatto ancora niente. Le loro pene, quando una buona volta capiranno la propria strada, saranno minime.


Maksim Cristan