20 luglio 2009

Trenteen-ager ©

Il trenteen-ager è una figura recentemente apparsa nella società italiana.
E' un individuo (uomo o donna) che superata la trentina, subisce una forte involuzione mentale che lo porta ad un'inversione del processo di maturazione o, nella migliore delle ipotesi, ad uno stallo. Sebbene sia un soggetto molto solitario, solitamente vive in branchi e viene allo scoperto al calar del sole.
Nessuno sa cosa faccia durante il giorno.

La sua alimentazione è costituita da cibo prevalentemente freddo, contenuto in piccole scodelle che trova durante le sue perlustrazioni notturne e saltuariamente da pesce crudo, accompagnato a riso in bianco. Recenti studi dimostrano che il trenteen-ager abbia un problema di deglutizione, tant'è che è costretto ad accompagnare ogni boccone che ingerisce con 3-5 sorsi di alcool.

Le sue abitudini quindi, insieme a problemi di carattere fisioligico, danno al trenteen-ager un'aspettativa di vita piuttosto bassa che, sommata alla scarsissima capacità riproduttiva, ne minacciano l'estinzione.
Il trenteen-ager infatti ha anche notevoli difficoltà riproduttive che, a scapito della frequenza dei momenti di accoppiamento, che potremmo in alcuni casi definire frenetici, compulsivi, ha notevoli difficoltà a generare prole.

Il trenteen-ager è un animale rituale, dedito ad una fede rigorosamente monoteistica. Dopo il calar del sole, infatti, si riunisce nei luoghi più disparati per venerare il dio Aperitivo, a cui sacrifica gli anni migliori della sua vita, i suoi progetti futuri, la sua reale capacità di socializzare, etc.
Il tutto avviene davanti a due altari: il primo, noto come bancone, è quello a cui ciascuno di questi animali si avvicina durante il rito, per ricevere dai Maestri di Cerimonia un bicchiere (a fronte di un offerta in danaro), contenente liquidi dai sapori e dai colori più disparati, che ingerirà in grossi quantitativi nel corso del rito, per acquisire una sorta di paresi facciale, che porta a scoprire i denti, a mò di sorriso; il secondo altare, conosciuto come consolle è riservato a pochissimi eletti, i quali indossano un copricapo caratteristico, che riveste le orecchie, da cui proviene un lungo filo che nessuno sa a cosa sia collegato. I pochi eletti che hanno accesso al secondo altare hanno lo scopo di produrre dei suoni, a cui si accompagnano i balli propiziatori che tutto il branco compie lungo la notte e che solitamente si concludono con le prime luci dell'alba.

Durante i balli rituali il trenteen-ager entra in calore. Mostrando i suoi indumenti migliori (solitamente molto esigui nel caso della femmina) e la sua paresi-sorriso, con uno dei bicchieri ricevuti al primo altare in una mano ed una sigaretta nell'altra, passa la serata percorrendo un tragitto ideale, tra i membri del branco, di cui nessuno ha ancora capito la logica. Il cammino, interrotto solitamente dal ritorno al primo altare o da soste caratterizzate da una curiosa postura (braccia alzate e fianchi ondeggianti per le donne, addominali contratti e camicia leggermente sbottonata per i maschi), può durare tutta la notte e terminare solo quando il trenteen-ager, ormai provato dal rituale, torna nella sua tana, talvolta accompagnandosi ad un altro esemplare, nella speranza di salutare l'arrivo del sole con un breve rituale di accoppiamento.

Ad oggi non è ancora chiara la provenienza di questa specie, né quale sia la sua funzione sociale.
Molti studi sono in corso per apprendere sempre di più le dinamiche comportamentali, sociali e sessuali del trenteen-ager, specialmente da parte di coloro che da queste hanno trovato un modo per ricavare profitto (primi tra tutti i Maestri di Cerimonia).

Di certo il contributo all'ecosistema da parte del trentee-ager non è significativo. La sua apparizione, come la sua estinzione, non avrà alcun effetto sull'ecosistema, sulla società, sulla cultura e sulla storia ma la sua improvvisa apparizione, la crescita della popolazione e le sue buffe usanze, lo rendono comunque un soggetto interessante da osservare.

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Questo libro non parla di strada.
La strada solamente appare sullo sfondo. È ambientato in strada, ma non di più.
Questo libro non parla nemmeno di gente di strada. Parla di gente e basta. É stato scritto in strada, questo si...
Questo libro parla di Ricominciare. Ricominciare daccapo, cercando di capire.
O ancora meglio: non facendo nulla senza prima aver fatto lo sforzo effettivo per capire. Prima capire, poi fare. Beati coloro che nella vita non han fatto ancora niente. Le loro pene, quando una buona volta capiranno la propria strada, saranno minime.


Maksim Cristan