28 aprile 2008

La rottura

Come molti di voi sapranno, sono stato per parecchio tempo un assiduo frequentatore di Flickr, un luogo dove per tanto tempo ho espresso quello che avevo dentro in un modo a me da sempre molto congeniale e diverso, anche se poi non molto, dalla scrittura: la fotografia, che altro non è che "scrivere con la luce".
Per me una vera e propria passione riscoperta.

Nel tempo ho incontrato tanta gente con la stessa passione, condividendo pensieri, trucchi, tecnica, concept...incontrandoci e confrontandoci facendo dei photowalk, dei meeting da 40 oltre partecipanti, dei contest, delle mostre. Insomma qualcosa che a modo suo era socializzante (non a caso Flickr è, appunto, una Social Network), fonte di condivisione ed in alcuni casi di amicizia.

Giorno per giorno però, anche cercando di osteggiare ciò a cui assistevo, ho visto l'oggetto comune che spingeva quella condivisione, essere vessato fino quasi a venir meno: non si parlava più di fotografia, tecnica ed emozioni legate ad un'immagine ma si finiva quasi esclusivamente per guardare chi è contatto di chi, a sparlare delle tresche vere o presunte tra membri, a cercare consensi per lenire la propria insicurezza e solitudine (in questo caso devo mettermici anche io in mezzo) nella quantità di commenti o di FAV (mettere una foto tra le proprie "preferite") si ricevevano, per avere la sensazione di essere "ben voluti" da perfetti estranei, che di te se ne fregavano bellamente e che, quando andava bene, erano in cerca di una tresca. I cosiddetti FOTTOGRAFI.

Qualche mese fa, per aver postato il ritratto di una ragazza con cui ero uscito a far delle foto e che sentivo spesso al telefono, specie quando ero lontano da casa, a Milano, ed in un momento molto travagliato e difficile della fine di una storia durata anni che da troppo, troppo tempo cercavo di rimettere in piedi, ho assistito all'inferno scendere sulla terra: la persona con cui cercavo di ricostruire un rapporto far scoppiare un casino presumendo una tresca dietro a quelle foto, gente che nemmeno conoscevo che mi chiedeva come andasse con "la modella" delle foto, addirittura qualcuno che da un paese diverso dal nostro chiedeva a persone che conoscevo come andasse tra lo Zingaro e la sua modella. Ragazzi, scherziamo?

Forse sono stato stupido o ingenuo io che ero abituato a quello che succede qui, in questi posti, tra i blogger...dove si mettono in piazza i propri sentimenti, i propri pensieri, non il proprio corpo o il proprio volto, imparando a conoscersi veramente, a condividere momenti importanti, a entrare in contatto prima di tutto con la mente e solo in un secondo momento (e non necessariamente) con l'immagine, di presenza.

Quando poi sabato sera a cena con una coppia di amici è venuto fuori che su flickr si trovavano (e non di rado) immagini a sfondo pedo-pornografico ed altre, che io stesso conoscevo bene e guardavo con disappunto, di vegliarde in guepierre, in pose alla Milly D'Abbraccio...quando ho visto persone a cui volevo bene e che stimavo mettersi in mostra, come lo si dovrebbe fare solo con una persona speciale, ho detto basta, non posso assistere a questo scempio.
Sono diverso da questo. Molto.

Il figliol prodigo torna all'ovile, quel troiaio non fa per me.
Preferisco tornarmene a "casa mia", in strada, sul muretto, con persone che hanno altri scopi nel condividere quello che "creano", pensano, vivono, con persone che fino ad oggi non mi hanno mai deluso e nelle quali non ho trovato amici che si spacciano per "i migliori amici" dopo 10 minuti, ma persone che costruiscono un rapporto, attraverso lo scambio di pezzetti, a volte piccoli, a volte grandi, di sè stesse e non fotografandosi con il chiaro intento di attirare l'attenzione di una massa di persone che, per il 90%, di fotografia non ne capisce praticamente niente.
Non sono Bresson, ma cerco di imparare e lì non ho più nulla da imparare. Qui ho imparato tanto e solo ora mi rendo conto di quanto sia stato sbagliato farsi fagocitare dall'orgia bulimica d'immagini di flickr, trascurando un luogo dove si pensa, dove si cresce, dove ho ricevuto tanto. Non fav e commenti ma sorrisi negli sguardi che ho incrociato e la compagnia lungo un viaggio spesso difficile e solitario.

Un abbraccio a tutti.

6 commenti:

pOpale ha detto...

Un abbraccio :)

rompina ha detto...

si si si, bravo, Flickr brutto, noi belli! :o)

PS: ehm...non per dire nulla eh...ma le foto di quel fantomatico sabato le hai ancora o le hai sminuzzate via pc...? ;oP

MasterMax ha detto...

eh, bentornato Dani.
Flickr l'ho sempre visto come un contenitore di foto, nulla più e per quanto riguarda i social network, sto cercando come un disperato di resistere ai vari linked in, etc. Io... preferisco il muretto ;)

Daniele Butera ha detto...

Bentrovati ragazzi...bentrovati.

JANAS ha detto...

non avevo fatto in tempo a conoscerti...che sei sparito...
forse per ritrovarsi
bisogna prima perdersi...
sono molto felice che tu ti sia ritrovato...e sono felice di ritrovarti qui!
riguardo al blog, mi è capitato di discutere con altri blogger, che anche qui intravedevano, egocentrismo, banalità e complimenti finti...ma io ho risposto che è come nella vita fuori, quando t'incontri con le persone forse non ti accade di scambiare "anche" banalità, discorsi formali? in compenso se stai attento nel blog..avviene una sorta di selezione naturale, e rimangono solo quelli a cui tieni e che tengono a te, quelli con i quali si instaura una sorta di feeling di pensiero! con gli altri a volte solo qualche scambio felice e meno felice..come i mille buongiorno e ciao che si dicono per strada, ma pure questa è vita!
ps..in quanto alla tua arte...vai da solo, ricerca da solo...confrontati con altri, ma segui sempre il tuo intuito...perchè quello degli altri non è migliore del tuo!

Daniele Butera ha detto...

già una volta mi ero perso...morto. Daniele era morto. Da quello era nato uno Zingaro, che cercava di ritrovare sè stesso e ciò che gli serviva veramente nella vita, perchè non aveva più forze e non gli era rimasto più nulla. Ha creduto in un amore, che forse amore non era che ha buttato ceneri sulle sue ceneri, demolendo ancor di più, anche nel corpo, un uomo che doveva, cazzo, doveva rinascere e tornare ad essere solo, ed unicamente sè stesso.
Il motivo per cui lascio Flickr e torno qui ed al mio sito è proprio che solo persone interessate o compagni di viaggio passeranno di qui, perchè condividono o meno pensieri, perchè hanno storie simili, perchè hanno semplicemente voglia di fermarsi dove possono essere semplicemente quello che sono.
Il confronto con altri serviva a crescere, servirà a crescere. Ma la mia passione, che si esprime nel mio e solo mio modo di vedere il mondo, non ha bisogno di conferme o di confutazioni...è arte? Non so, non credo...ma è mia. Rappresenta me. E non ha bisogno di commenti o "fav"...ha solo bisogno di esitere. Così com'è...
Ti abbraccio Ja...a presto

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Questo libro non parla di strada.
La strada solamente appare sullo sfondo. È ambientato in strada, ma non di più.
Questo libro non parla nemmeno di gente di strada. Parla di gente e basta. É stato scritto in strada, questo si...
Questo libro parla di Ricominciare. Ricominciare daccapo, cercando di capire.
O ancora meglio: non facendo nulla senza prima aver fatto lo sforzo effettivo per capire. Prima capire, poi fare. Beati coloro che nella vita non han fatto ancora niente. Le loro pene, quando una buona volta capiranno la propria strada, saranno minime.


Maksim Cristan