29 aprile 2008

Echi

Spari che provengono da ogni direzione, fumo, urla paura. Scappo tra le rovine per cercare un riparo rischiando di essere colpito in ogni momento. Preso ad una gamba, una spalla, di striscio al collo. Brucia, da morire, ma continuo a correre, convinto che non ce la farò. 

Ad un certo punto vedo nel buio due occhi che mi guardano mi invitano a seguirli. 
Li seguo, senza troppe domande.

Mi conducono all'interno di un giardino, ancora integro, bellissimo, dove regna una pace assoluta, dove i bambini corrono ancora e giocano. Mani dolci ed amorevoli medicano le ferite che ancora sanguinano, tanto. Che ancora bruciano.
Senza chiedere niente in cambio se non un mio sorriso.

Tutto si calma, apparentemente. Gli ultimi spari in lontananza. Poi il silenzio. Pace, risate, carezze. Dove c'era odio è tornato amore, un amore fatto di piccoli gesti, di sguardi, di vita. Lontano dalla morte che si respirava fino ad un attimo fa.

La calma sembra ristabilita e nel giardino tutto sembra ricominciare a prendere vita. I fiori profumano di nuovo, un raggio di sole forte e deciso si insinua tra la coltre di fumo nero delle esplosioni. Ogni cosa ha un sapore nuovo, dolce, di casa
Una casa diversa da quella ormai lontana, che nemmeno ricordo com'era fatta, che odore avesse. Ma in fondo, che importa? Ora sono qui. Si sta bene, bene davvero.
Tanto da rimpiangere di non esserci stato prima.

Il cielo ormai è sereno ed il sole splende alto, sorridendo all'inizio di una nuova vita, iniziata grazie a due occhi che silenziosi, amorevoli e sempre presenti ti hanno portato al riparo dai bombardamenti.
Nella calma il rombo cupo di un aereo si sente in lontananza, sempre più vicino. Un fischio. 
Una bomba è stata sganciata. Guardo il cielo ed improvvisamente lo vedo attraversato da un alone di luce nera, che ricorda qualcosa di lontano.

Gli occhi dolci mi guardano sgomenti, atterriti. Non sanno che fare, dove scappare. Che fine farà quella pace, quel silenzio.
L'unica cosa che resta da fare è accovacciarsi in terra ed attendere l'esplosione, sperando che avvenga lontana, che non faccia troppi danni.
Comunque saremo insieme, in questo infinito incrocio di sguardi, dove ci sentiamo a casa. Nessuno ci separerà. Fino alla fine insieme.
Rideremo ancora, giocheremo ancora. Senza mai perdere di vista uno lo sguardo dell'altra.
Prima o poi la guerra deve finire.


5 commenti:

rompina ha detto...

insieme e' una bella parola.

insieme porta la luce anche nell'ombra piu' nera.

insieme amplifica e riduce, ed e' magia in entrambi i casi.

insieme moltiplica e divide.

e come dice De Gregori (e' lui?), la guerra non fa piu' paura...

Daniele Butera ha detto...

...o almeno ne fa meno.

Insieme un tempo era per me un'idea, un concetto...che inseguivo e che proteggevo ad ogni costo. A costo anche della vita, letteralmente.

Oggi è qualcosa di diverso. Che mai mi porterebbe a dover rinunciare alle cose più preziose per essere difeso.

Oggi insieme è piccole attenzioni, oggi è ascoltare le parole di uno sguardo, quando la paura della guerra e gli echi ti tolgono il fiato, riuscendo a parlare comunque, di tutto. Senza segreti.

Insieme e sapere che ci sarà un domani, solo perchè si vuole ce ci sia.
Gli echi, forse, saranno più lontani.

Dopodomani si vedrà...

Thirthy ha detto...

Chiudere il cuore verso qualcuno che ha acceso il nostro essere, è sempre doloroso e difficile. La vita, però, è una sola. La strada è quella e ti aspetta. I percorsi però spesso sono diversi. E se è vero che la vita è una lunga strada è anche vero che questa strada è come una maratona dove non è il più veloce che vince ma il più resistente. Colui che tiene il ritmo per più tempo. Colui che resiste alle asperità del terreno su cui si corre. E quando corriamo in compagnia accade spesso che non viene tenuto il nostro passo. Tocca girare la testa e cercare chi sta dietro. Anche io mi sono incamminata in questi ultimi anni verso quella che ormai chiamo la ”terra di nessuno”, la terra del non ricordo ed ho tentato di fare il mio percorso, a volte quasi disperatamente. E la disperazione è quella che si sente quando ci si trova nel sentiero obbligato, anche se sbagliato, e sapere di dover andare avanti...per forza, quando invece si ha una voglia matta di poter cambiare qualcosa. E caso mai, abituati alla solitudine e alla profonda mancanza che ci avvolge, si comincia a pensare che si sta bene, molto bene, anche così con un’eclissi di cuore. Ma poi si continua con il nostro percorso cercando il motivo per andare avanti. Ma, per quel che mi riguarda, ho scelto di farlo in solitudine...perché non c’è cosa peggiore che partire in due e trovarsi spesso soli. E' più comodo, lo so, puoi decidere se continuare a percorrere una strada oppure fermarti un momento e cedere al riposo. Inginocchiarti e stendere la cartina della vita, tirare fuori la bussola per vedere se era la giusta via...

Daniele Butera ha detto...

Quando ho trovato due occhi pronti a salvarmi ho capito che se non li avessi seguiti sarebbe andata come in passato. Sai come. Le mie ferite di guerra le conosci bene.

Solo che questa volta non so se ci sarebbe stata un'altra opportunità.
Certe fortune capitano una volta sola.

Mi sono lasciato accogliere, curare, amare.
Anche se prima del tempo.
Consapevole che se non avessi seguito quell'istinto, tutto sarebbe andato perduto.
Come sai bene Gracie, nella terra di nessuno ci vivevo già da troppo tempo, anche se "nessuno" mi cercava, mi veniva vicino, dormiva con me, non diceva, lasciando intendere cose che in realtà servivano solo a mantenere me in mezzo al fuoco incrociato del nemico, con un cappio al collo, pronto ad essere stretto appena cercavo riparo altrove...

La bussola e la cartina siamo in due a portarla ora. Spaventati, insicuri del dove andare ma "compagni" più di quanto ci si attendesse, compagni simili anche se diversi...compagni anche se l'esplosione è in arrivo.

Le ultime bombe che mi sono esplose vicino, ero solo a prenderle...chi doveva essere al mio fianco era fuggito altrove.
Forse per premere di nascosto il bottone...

Una sola cosa a questo punto è certa. Ho paura e non sono il solo...ma il coraggio non manca, lo sai. E' parte di entrambi quegli sguardi. Il male che hanno subito nella vita glielo ha impresso dentro in modo indelebile...

La strada è lunga, vero. Ma Io vado avanti, andiamo avanti.
E' l'unico modo per dimostrare a sè stessi di essere liberi, di essere vivi.

JANAS ha detto...

La sottile linea rossa, film del 1998 di Terrence Malick con Sean Penn, Adrien Brody e James Caviezel.

* Cos' è questa guerra stipata nel cuore della natura? perché la natura lotta contro se stessa? perché la terra combatte contro il mare? c'è forza vendicativa nella natura. (Witt)


* Soldato Witt: Lei non si sente mai solo?
Sergente Edward Welsh: Solo in mezzo alla gente.

* Eravamo una famiglia. Come ha potuto rompersi e dividersi e ora siamo uno contro l'altro, ognuno fa ombra all'altro? Come abbiamo fatto a perdere il bene che ci era stato dato, lasciarlo scivolare via, disperdersi, distruggersi. Cosa ci impedisce di uscire, toccare la gloria? (Witt)

* Questo grande male... da dove proviene? come ha fatto a contaminare il mondo? Da che seme, da quale radice è cresciuto? Chi ci sta facendo questo? Chi ci sta uccidendo, derubandoci della vita e della luce, beffandoci con la visione di quello che avremmo potuto conoscere? La nostra rovina è di beneficio alla terra, aiuta l'erba crescere, il sole a splendere? Questo buio ha preso anche te? Sei passato per questa notte? (Train)

* Un uomo può fare una sola cosa, trovare una situazione che sia sua, crearsi un'isola attorno. Se non ti incontrerò mai in questa vita, almeno che io senta la tua mancanza. Uno sguardo dei tuoi occhi e la mia vita sarà tua. Dove eravamo insieme, chi eri tu ? Quello col quale ho vissuto, camminato, il fratello, l'amico. Buio da luce, conflitto da l'amore. Sono il frutto di una sola mente, il tratto di un solo volto. Oh anima mia, fa che io sia in te adesso, guarda attraverso i miei occhi, guarda le cose che hai creato. Tutto risplende. (Soldato Edward P. Train)

è un bellissimo film... anche se io non amo il film di guerra perchè guardarli mi fa troppo male...questo è tutto una poesia nei dialoghi e nelle immagini, se non l'hai già visto ..consiglio! se già l'hai visto ...riguardalo o leggi il libro!

Citazioni riprese da Wikiquote

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Questo libro non parla di strada.
La strada solamente appare sullo sfondo. È ambientato in strada, ma non di più.
Questo libro non parla nemmeno di gente di strada. Parla di gente e basta. É stato scritto in strada, questo si...
Questo libro parla di Ricominciare. Ricominciare daccapo, cercando di capire.
O ancora meglio: non facendo nulla senza prima aver fatto lo sforzo effettivo per capire. Prima capire, poi fare. Beati coloro che nella vita non han fatto ancora niente. Le loro pene, quando una buona volta capiranno la propria strada, saranno minime.


Maksim Cristan