4 febbraio 2008

Ho licenziato Dio...



Ho licenziato Dio
gettato via un amore
per costruirmi il vuoto
nell'anima e nel cuore.

Le parole che dico
non han più forma né accento
si trasformano i suoni
in un sordo lamento.

Mentre fra gli altri nudi
io striscio verso un fuoco
che illumina i fantasmi
di questo osceno giuoco.

Come potrò dire a mia madre che ho paura?

Chi mi riparlerà
di domani luminosi
dove i muti canteranno
e taceranno i noiosi

quando riascolterò
il vento tra le foglie
sussurrare i silenzi
che la sera raccoglie.

Io che non vedo più
che folletti di vetro
che mi spiano davanti
che mi ridono dietro.

Come potrò dire la mia madre che ho paura?

Perché non hanno fatto
delle grandi pattumiere
per i giorni già usati
per queste ed altre sere.

E chi, chi sarà mai
il buttafuori del sole
chi lo spinge ogni giorno
sulla scena alle prime ore.

E soprattutto chi
e perché mi ha messo al mondo
dove vivo la mia morte
con un anticipo tremendo?

Come potrò dire a mia madre che ho paura?

Quando scadrà l'affitto
di questo corpo idiota
allora avrò il mio premio
come una buona nota.

Mi citeran di monito
a chi crede sia bello
giocherellare a palla
con il proprio cervello.

Cercando di lanciarlo
oltre il confine stabilito
che qualcuno ha tracciato
ai bordi dell'infinito.

Come potrò dire a mia madre che ho paura?

Tu che m'ascolti insegnami
un alfabeto che sia
differente da quello
della mia vigliaccheria.

15 commenti:

Sara ha detto...

Il tormento,la malinconia,la paura..
la rivedrai quella luce nel domani,ma prima fa spazio dentro te affinchè quel bagliore possa espandersi e generare calore.
Un sorriso,di quelli veri,e da chi,in certe sere piovose, si ritrova in ciò che scrivi.

JANAS ha detto...

questa poesia-canzone di De Andrè era riportata tutti gli anni nei miei diari del liceo... perchè mi sentivo disarmata, sperduta e spiegava meglio delle mie parole il mio stato d'animo! Ho amato molto questa canzone... continuo ad amarla, ma ora è stata sostituita da altre.. curioso..non scrivo più nel mio diario..ora è diventato un blog!

Daniele Butera ha detto...

@sara: ...il tormento, la malinconia, la paura, sono mie assidue e preziose compagnie. quelle che accendono ogni tanto un bagliore, che qualcuno vede, altri no...ma che mi permette di essere me stesso, così come sono.

@janas: a volte succede che qualcuno scriva qualcosa che dipinge, meglio di come potremmo noi, il nostro vissuto, un nostro momento...
da quando eravamo al liceo ad oggi il mondo è cambiato, i diari non sono più privati, nascosti...sono blog, per tutti, con tutti.
il mondo è diverso...non migliore, non peggiore. un altro.
viviamolo e proviamo a lasciare il nostro segno....

MasterMax ha detto...

Dio è un Co.Co.Co.
Dio è un operatore di call center precario, che lascia aperto il terminale fottendosene delle chiamate che possono arrivare.

Daniele Butera ha detto...

...e mentre il mondo attende, ciascuno sente la musichetta nell'auricolare...
Quella musichetta è la nostra vita...

MasterMax ha detto...

Mentre altri abbandonano la chiamata... stanchi della musichetta sempre così tristemente uguale...

Thirthy ha detto...

Ma con tutti i disoccupati che ci sono ne dovevi aggiungere Uno così?? E ora come si fa a trovare lavoro??? me lo spieghi???

Bacini

(ps. un po' di ironia ci sta sempre bene!!)

JANAS ha detto...

beh se volete dell'ironia... stavo giusto pensando che visto la LUNGA VITA DI DIO... MI SA CHE PER DARGLI LA LIQUIDAZIONE NON TI BASTA UN MUTUO!!

Anonimo ha detto...

pur troppo oggi non so se a divagare e l'ingnoranza o sono i gusti della massa fatto sta che i ragazzi di oggi in alcuni casi nemmeno sanno chi e Fabrizio De andre

rompina ha detto...

ho licenziato dio un sacco di tempo fa...e per giusta causa... ;o)

pOpale ha detto...

GASP.... io ascolto sempre la muscia con le cuffiette ... mi avranno mica chiamto ? o_O
Buona giornata

Fragola ha detto...

Ciao! Tranquilli, Dio non è disoccupato... lo ho riassunto io un paio di anni fa. Si è rivelato un collaboratore prezioso e dopo un paio di co.co.co. ora credo proprio che gli farò un contratto a tempo indeterminato...

rompina ha detto...

capisco che la dimensione visiva abbia preso il sopravvento su quella scritta...
capisco anche i vari impegni, lavorativi e non...
capisco che il ritiro dei vari premi ti stia sfiancando...

...ma non e' che ti sei licenziato dal blog...????!?!? ;o)

Anonimo ha detto...

fa cagare

Daniele Butera ha detto...

lasciare un commento anonimo su quello che può piacere o meno, con scritto "fa cagare"...è da persone piccole piccole...
quelle persone che non hanno il coraggio di lasciare il nome, le persone che non hanno il coraggio delle proprie idee...

...le persone che qui non sono e non saranno mai gradite...

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Questo libro non parla di strada.
La strada solamente appare sullo sfondo. È ambientato in strada, ma non di più.
Questo libro non parla nemmeno di gente di strada. Parla di gente e basta. É stato scritto in strada, questo si...
Questo libro parla di Ricominciare. Ricominciare daccapo, cercando di capire.
O ancora meglio: non facendo nulla senza prima aver fatto lo sforzo effettivo per capire. Prima capire, poi fare. Beati coloro che nella vita non han fatto ancora niente. Le loro pene, quando una buona volta capiranno la propria strada, saranno minime.


Maksim Cristan