27 giugno 2007

Il foulard rosso

Ieri è stato un bel giorno, forse un pò strano.
Camminavo in giro per la città, schiava di un caldofottuto che nemmeno i condizionatori riuscivano a domare.

Durante il mio cammino ho trovato un albergo che aveva un'isegna con una trottola ed ho deciso di fermarmi.

Con il mio quaderno in mano sono entrato e con aria soddisfatta mi sono diretto nel suo enorme salone, dove ho passeggiato, preso un caffè, osservato tante persone ed incrociato decine e decine di sguardi.

Uno fra tutti mi ha colpito.Tanto.
Non ho idea del perchè ma era allegro, accogliente, accompagnato da un sorriso dolcissimo ed un foulard rosso. Faceva venire voglia di capire chi lo portava con sè.

Tanti sguardi si incrociano, pochi si ricordano. E quando li ricordi è perchè portano con loro qualcosa di speciale.

Dopo averlo osservato (forse cercato) per tutto il giorno, fermandomi ogni tanto a scrivere, a parlare con chi capitava (spesso nomadi non molto diversi da me) ho deciso che dovevo fare in modo da incrociarlo di nuovo. Ma non era quello il momento. Il momento giusto verrà. Spero presto. Ma quando vivi per strada, impari che avere fretta non ti permette di assaporare fino in fondo il vero gusto delle cose. Ciò che conta è il viaggio, non la destinazione (ndr).

Mi sono rivolto verso la scalitata che porta all'uscita e con il sorriso sulle labbra mi sono lasciato alle spalle il salone.

Contento ed emozionato come un bambino che torna da scuola, me ne sono andato a casa pensando che la vita, a volte inaspettatamente e senza motivo, per puro caso, può regalarti tante cose. A volte anche soltanto incrociare uno sguardo diverso dagli altri.
Well...it's Done!

4 commenti:

Piggio ha detto...

Bello ricercare sguardi :)

Daniele Butera ha detto...

Eccitante di sicuro...specie se nascosti in mezzo a mille altri!
Buona giornata compagno di viaggio mattiniero!

pOpale ha detto...

I regali insapettati sono i migliori. Specialmente se hanno un fiocco rosso.
Buona giornata.

Daniele Butera ha detto...

Siamo uomini di metafora...

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Questo libro non parla di strada.
La strada solamente appare sullo sfondo. È ambientato in strada, ma non di più.
Questo libro non parla nemmeno di gente di strada. Parla di gente e basta. É stato scritto in strada, questo si...
Questo libro parla di Ricominciare. Ricominciare daccapo, cercando di capire.
O ancora meglio: non facendo nulla senza prima aver fatto lo sforzo effettivo per capire. Prima capire, poi fare. Beati coloro che nella vita non han fatto ancora niente. Le loro pene, quando una buona volta capiranno la propria strada, saranno minime.


Maksim Cristan