29 novembre 2007

CAPITANO, O MIO CAPITANO!!



La cosa più difficile della vita è avere sempre il coraggio di mostrarsi per quello che si è, per quello in cui si crede.

Oggi ancora di più.

Io salgo sul banco....


CAPITANO, O MIO CAPITANO!!!!!


25 novembre 2007

...e ora che si fa? Si vive...

Momenti splendidi ed atroci si incrociano su un muretto che non è più solo qui, ma nell'animo di un giovane uomo, che prima era Zingaro di nome ed ora lo è di fatto. Ora più che mai.

Sono perennemente in viaggio, non semplicemente da un luogo ad un altro.
Ogni lunedì mattina poco dopo le sei prendo un treno, quello degli uominidaffarichecontano (ma non troppo), per andare verso una nuova vita, più bella, più importante della precedente. Necessaria per un futuro sereno, stabile e "prestigioso"...caratteristiche necessarie per essere "qualcuno" al giorno d'oggi.
Ogni mercoledì sera, riprendo un treno per tornare verso la vita di sempre, tranquilla, conosciuta, rassicurante, forse.
Ma in nessuna delle due sono più veramente a casa.

In una vado incontro a qualcosa di importante, affascinante e motivante, anche se faticoso, stressante, senza orari, senza regole.
Senza nessuno tangibilmente vicino, se non davanti ad un caffè, al telefono, a cena, nel posto a fianco su un T-Biz.
Nell'altra torno verso un passato che intanto è andato avanti, in una direzione diversa
da quella prevista, caotica. Un tempo già trascorso che in una stringa spazio-temporale folle e malata è stato dilatato fino a trasformarsi in "presente", che non è presente, non lo è mai stato veramente, sicuramente non è mai stato futuro (immagino l'espressione del povero malcapitato che starà leggendo tutto ciò....), dove però per fortuna c'è la famiglia, ci sono i ricordi, ci sono "le tue cose", il pranzo della domenica, che bello, con chi t'ha messo in questo cazzo di mondo.

Casa non può essere in due posti.

O te la porti sempre dietro, diventando uno Zingaro e scrivendo fantaminchiate su un blog e facendo impazzire qualcuno a leggerle, o ti fermi da qualche parte, pianti il primo paletto e cominci a montare la tenda. Sperando che un giorno diventi un castello.
Non si può essere zingari tutta la vita, specie quando senti il bisogno forte di costruire, di lasciare qualcosa di te. Specie quando ti rendi conto che ci doveva essere al tuo fianco nel farlo non c'ha capito un cazzo. E quindi ora che si fa? Si vive...così come viene.
Continuo il viaggio, sempre e rigorosamente con l'unica fedele compagna dietro (Niky), per vedere il mondo, le persone, con il mio terzo occhio...per portare dietro con sè un pò di bellezza, rubata ovunque, anche in una stazione o prima di entrare in un albergo, il solito o uno qualunque.
Il viaggio è straordinario e affascinante, consente di vedere posti nuovi, sentire odori nuovi, incrociare sguardi nuovi. Ancor più straordinario è quando sai che per quanto lungo e faticoso possa essere, prima o poi finirà e tornerai "a casa".
Perchè prima o poi quel paletto lo pianterò, anche se ancora non so dove...
ma una cosa è certa: dove lo, decido io.
Chi non è d'accordo.....(fanculo)!

Going somewhere

...è in arrivo al binario ptscrrrr...il treno per
ptscrrrr...allontanarsi dalla linea gialla....

3 novembre 2007

Ho imparato...

...che non importa quanto sia buona una persona, ogni tanto ti ferirà.
E per questo, bisognerà che tu la perdoni.
Che ci vogliono anni per costruire la fiducia e solo pochi secondi per distruggerla.
Che non dobbiamo cambiare amici, se comprendiamo che gli amici cambiano.
Che le circostanze e l'ambiente hanno influenza su di noi, ma noi siamo responsabili di noi stessi.
Che la pazienza richiede molta pratica.
Che ci sono persone che ci amano, ma che semplicemente non sanno come dimostrarlo.
Che solo perché qualcuno non ti ama come tu vorresti, non significa che non ti ami con tutto se stesso.
Che non sempre è sufficiente essere perdonato da qualcuno. Nella maggior parte dei casi sei tu a dover perdonare te stesso.
Che non importa in quanti pezzi il tuo cuore si è spezzato; il mondo non si ferma, aspettando che tu lo ripari.
Forse Dio vuole che incontriamo un po' di gente sbagliata prima di incontrare quella giusta, così quando finalmente la incontriamo, sapremo come essere riconoscenti per quel regalo.
Quando la porta della felicità si chiude, un'altra si apre, ma tante volte guardiamo così a lungo a quella chiusa, che non vediamo quella che è stata aperta per noi.
La miglior specie d'amico è quel tipo con cui puoi stare seduto in un portico e camminarci insieme, senza dire una parola, e quando vai via senti che è come se fosse stata la miglior conversazione mai avuta.
È vero che non conosciamo ciò che abbiamo prima di perderlo, ma è anche vero che non sappiamo ciò che ci è mancato prima che arrivi.
Ci vuole solo un minuto per offendere qualcuno, un'ora per piacergli, e un giorno per amarlo, ma ci vuole una vita per dimenticarlo.
Cerca qualcuno che ti faccia sorridere perché ci vuole solo un sorriso per far sembrare brillante una giornataccia.
Trova quello che fa sorridere il tuo cuore.
Ci sono momenti nella vita in cui qualcuno ti manca così tanto che vorresti proprio tirarlo fuori dai tuoi sogni per abbracciarlo davvero!
Sogna ciò che ti va; vai dove vuoi; sii ciò che vuoi essere, perché hai solo una vita e una possibilità di fare le cose che vuoi fare. (o due ndr.)
Puoi avere abbastanza felicità da renderti dolce, difficoltà a sufficienza da renderti forte, dolore abbastanza da renderti umano, speranza sufficiente a renderti felice.
Mettiti sempre nei panni degli altri. Se ti senti stretto, probabilmente anche loro si sentono così.
Le più felici delle persone, non necessariamente hanno il meglio di ogni cosa; soltanto traggono il meglio da ogni cosa che capita sul loro cammino.
L'amore comincia con un sorriso, cresce con un bacio e finisce con un the.
Il miglior futuro è basato sul passato dimenticato, non puoi andare bene nella vita prima di lasciare andare i tuoi fallimenti passati e tuoi dolori.

Paolo Coelho


Mi ricordo, io mi ricordo

Forse è il solito buonismo cosmico di Coelho, forse è una serata del cazzo, in un momento in cui tanti pensieri si affollano (non è vero, non c'è nessun pensiero!!!), forse è il ritorno ad una casa da cui mancavo da tempo, che sento sempre meno mia, forse è il mio sentirmi poco, troppo poco.
Non so cosa ma...c'è qualcosa di strano.
Ho dovuto prendere a prestito il pensiero di un altro per fanculopensare! Dov'è finito il muretto, la mia rabbia buona, attiva e propositiva, la mia grinta?!? Dove?!
In un lavoro che non mi lascia tempo per altro?
In un amore che ormai è solo memoria senza emozione, senza passione, senza futuro?
Nel prendere coscienza che anche quei momenti in cui Daniele esisteva, perchè si manifestava, sono ormai pochi...troppo pochi?
Credo di sì.

Stallo.

Stallo emozionale, motivazionale.
Come la mia macchina che, non so perchè, va sempre più piano. Perde potenza senza motivo. Nessuna spia si è accesa. Va più piano e basta...come me.

Forse è giusto così.

In un momento in cui tutto è poco chiaro, in cui non sopporti nessuno o quasi, in cui tutti ti sembrano per i cazzi loro...(forse perchè lo sei tu per primo), forse quando ti accorgi che non ti senti più lo stomaco ed il cuore...è il caso di fermarsi.

Com'è stato quando un tempo ho dovuto passare mesi a fissare il soffitto, senza potermi muovere. Per camminare c'è voluta tanta fatica. Anche adesso sarà così.
Cambiamo aria, volgiamoci verso quello che verrà.

Il miglior futuro è basato sul passato dimenticato, non puoi andare bene nella vita prima di lasciare andare i tuoi fallimenti passati e tuoi dolori.

Sempre un pò buonista e melenso...ma mi sa che c'hai ragione Paolè...

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Questo libro non parla di strada.
La strada solamente appare sullo sfondo. È ambientato in strada, ma non di più.
Questo libro non parla nemmeno di gente di strada. Parla di gente e basta. É stato scritto in strada, questo si...
Questo libro parla di Ricominciare. Ricominciare daccapo, cercando di capire.
O ancora meglio: non facendo nulla senza prima aver fatto lo sforzo effettivo per capire. Prima capire, poi fare. Beati coloro che nella vita non han fatto ancora niente. Le loro pene, quando una buona volta capiranno la propria strada, saranno minime.


Maksim Cristan